Eppure ciò non significa rinunciare a vivere! Significa rinunciare a proteggersi.
La scrittura che non protegge è una scrittura che attraversa le cose del mondo senza trattenerne alcuna. Così, ecco che ogni cosa attraversata diventa prima lontananza e poi assenza.
La scrittura attraversa le cose senza trattenerne alcuna quando, semplicemente, dice le cose nella loro interezza: e le cose nella loro interezza sono inconoscibili, dunque impossibili da trattenere.
Questo continuo allontanamento dalle cose del mondo significa accettare il mondo come ritmo.
Per poi magari scoprire, alla fine della vita, che non sei stato tu ad attraversare quel ritmo, ma è stato lui ad attraversare te.
Come fa con tutti, da quando c’è e finché ci sarà.
(pubblicato su Squadernauti l’8 settembre 2015. Illustrazione originale di G. C. Cuevas)