Però, mi dice mia madre, ho dovuto strappare l’ultima pagina e levare un biglietto.
Perché?, dico io.
Perché, dice lei, nel biglietto chiedevi a un tuo compagno di classe di trovarsi una fidanzata, siccome tu – gli spiegavi – stavi uscendo con Federica da una settimana e non sapevi più dove portarla. Invece nell’ultima pagina dei Promessi sposi avevi scritto, bello grosso e tutto in maiuscolo, “ABBASSO LA CHIESA, VIVA IL VINO”.
Ecco, io mi sono commosso. E ho chiesto a mia madre di mandarmi le foto di biglietto e pagina, lei ha recuperato i due fogli dalla spazzatura (centoventiquattro anni in due: siamo tremendi) e una delle due foto la vedete qui sopra. Mi sono commosso non solo per questa traccia della mia adolescenza che – dal niente – ha fatto un balzo di trent’anni e mi è piombata addosso, ma anche perché mi è venuto subito da pensare che in quell’età così sbruffona, malcerta, incoerente e tutto quello che volete, ero ancora capace di osare, di dire o fare una cosa e poi pagarne le conseguenze, sì, mentre l’esperienza – una delle parole più oscene che io conosca – è quell’infida consigliera che oggi mi fa evitare di dire o fare le cose che potrebbero portare a conseguenze sfavorevoli, e quanto vorrei tornare a pagare le conseguenze che di volta in volta ci sono da pagare, dimenticarmi dell’esperienza, anche perché tra l’altro va aggiunto che io, trent’anni dopo, quella frase dei Promessi sposi (battuta: ridete) la rivendico ancora per mia, siccome a me la Chiesa continua a fare orrore e il vino continua a piacermi tanto, l’unica differenza è che non ho più il coraggio di dirlo e nemmeno di scriverlo, e non so a voi, ma a me sembra che anziché esperienza, anziché saggezza, quella che va accumulandosi negli anni la si dovrebbe chiamare paura, e andrebbe già di lusso così, perché a guardarla meglio sospetto che potrebbe somigliare piuttosto alla vigliaccheria, e a chi mi dice ma no, ma no, è una cosa del corpo, è stanchezza, si invecchia, rispondo che sono la paura e la vigliaccheria a stancare, i coraggiosi non invecchiano, sono immortali, avete visto come il me stesso di trent’anni fa mi è piombato addosso, funziona, è assicurato, abbasso la Chiesa, viva il vino, alè, altri trent’anni garantiti.
(pubblicato su Facebook il 27 novembre 2021)