Il miracolo di quando una pagina riesce. Le rare volte che – propria o altrui – la si legge e si avverte che lì sta il mondo, lì c’è la luce, lì abita la verità.
Se si fa la prova – sostituendo una parola con un suo sinonimo, aggiungendo o eliminando anche soltanto un segno d’interpunzione – il miracolo evapora, si sente il peso della scrittura, la distanza dalla vita.
Allora il mondo esiste, ed esiste la luce, ed esiste persino la verità.
E la verità è il ritmo dell’universo, che naturalmente è uno solo, e il miracolo avviene quando vi si accorda.
Si deve avere il coraggio di dire che esistono le cose fatte male e le cose fatte bene.
Di più: quasi tutte le cose sono fatte male, non si accordano al ritmo dell’universo.
Ma fare le cose bene – che vertigine! – è possibile.
(pubblicato su Squadernauti il 9 settembre 2021)